I legionari indossavano una tunica di lana con maniche corte e lunga fino al ginocchio, sopra cui mettevano una corazza a strisce e scaglie metalliche (lorica segmentata) che proteggeva la parte superiore del corpo. In testa avevano l’elmo (galea) e ai piedi pesanti sandali di cuoio fatti di parecchi strati di suola e guarniti di borchie (caligae). La principale arma offensiva era il pilum o giavellotto. Ogni soldato ne aveva due. Era composto da una punta temperata in ferro e da un gambo in ferro non temperato inserito in un pesante manico di legno. Al contatto col bersaglio il gambo si piegava e l’arma non poteva essere riutilizzata dai nemici. Per il combattimento ravvicinato c’era il gladius, spada corta usata di punta e portata sul fianco destro. Il fianco sinistro era coperto dallo scutum rettangolare e convesso (semi-cilindrico) che offriva al corpo la massima protezione; era alto circa 1,30 m. e largo circa 0,80 m, era coperto di cuoio e aveva i bordi rinforzati in ferro.Alla vita indossava il cingulum che era una cintura di cuoio con borchie di bronzo, o, in alcuni casi argentate o stagnate; una grossa fibbia formava la chiusura. A questa cinta venivano applicate verticalmente delle cinte di cuoio, con borchiette metalliche rifinite alla punta con le piu' svariate forme di puntali. Questa sorta di gonnellino a protezione dell’inguine era chiamato PTERUGES. Ogni soldato portava tutto con se, persino il materiale per accamparsi: il suo fardello pesava dai 30 ai 40 chili.
domenica 22 luglio 2007
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