Mangiare bio non basta più. La nuova frontiera del comportamento ecologico passa per il concetto di "filiera corta". Ovvero: scegliere prodotti locali.
Secondo uno studio della Coldiretti, per esempio, una famiglia che opta per prodotti del territorio e di stagione riesce a far risparmiare circa mille chili di anidride carbonica di emissioni all'anno. Lo sapevate che per trasportare a Roma un chilo di ciliege dall'Argentina in aereo per una distanza di 12 mila chilometri, si liberano circa 16 chili di CO2? E che un chilo di pesche dal Sudafrica, invece, percorre 8 mila chilometri in volo, pari a circa 13 chili di CO2? I più sensibili già conoscono i vantaggi della filiera corta ma, se l'attenzione alla scelta dei prodotti fosse un comportamento diffuso, i benefici per l'ambiente sarebbero consistenti. A dirlo non sono solo gli ambientalisti più convinti ma anche autorevoli esperti della Fao.
Secondo uno studio della Coldiretti, per esempio, una famiglia che opta per prodotti del territorio e di stagione riesce a far risparmiare circa mille chili di anidride carbonica di emissioni all'anno. Lo sapevate che per trasportare a Roma un chilo di ciliege dall'Argentina in aereo per una distanza di 12 mila chilometri, si liberano circa 16 chili di CO2? E che un chilo di pesche dal Sudafrica, invece, percorre 8 mila chilometri in volo, pari a circa 13 chili di CO2? I più sensibili già conoscono i vantaggi della filiera corta ma, se l'attenzione alla scelta dei prodotti fosse un comportamento diffuso, i benefici per l'ambiente sarebbero consistenti. A dirlo non sono solo gli ambientalisti più convinti ma anche autorevoli esperti della Fao.
Quindi si può cominciare a ridurre l'impatto della spesa sull'ambiente con qualche semplice accorgimento. Come? Limitando l'uso dell'auto per lo shopping; acquistando frutta e verdura di stagione; non buttando troppi scarti; scegliendo prodotti che non abbiano troppi imballaggi e riciclando le confezioni.
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